Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è birra--1024x771.jpg

La birra è sicuramente la bevanda più conosciuta nel mondo, con origini antichissime. Pare che la produzione di questa famosissima bevanda risalga 5 millenni fa, in Asia da parte dei Sumeri. Inoltre una tavoletta assira risalente al 4500 a.C. riporta la parola birra e fa riferimento all’arte del birraio. Successivamente alcuni manufatti di origine egizia raffigurano i birrai nello svolgimento del loro mestiere. Si può quindi affermare che i Sumeri, gli Assiri babilonesi gli Egizi siano i progenitori della birra. Ed è proprio grazie a questi grandi popoli che la birra si diffuse prime in Oriente e poi nel “Vecchio Mondo”.

In Italia furono gli Etruschi a far conoscere la birra ai Romani, infatti è possibile trovare riferimenti che esaltano le qualità della birra in molte scritture latine. Nonostante il passare del tempo la birra è riuscita a confermarsi una bevanda contemporanea, rinnovandosi negli anni. Oltretutto è stupefacente osservare come si possano ottenere le varie tipologie di birra da materie prime semplicissime.

Tipi di birre più conosciute e differenze

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è tipologia-di-birre-1024x768.jpg

Prima di tutto è bene sapere che la birra è una bevanda ottenuta dalla fermentazione alcolica di una miscela di acqua, luppolo e malto di frumento o d’orzo. Il processo di fermentazione è reso possibile dall’azione di alcuni lieviti, in particolare i Saccaromyces, che trasformano gli zuccheri semplici derivati dal malto in etanolo, cioè alcool e anidride carbonica.

I vari tipi di birra si diversificano per il metodo di fermentazione del mosto; tra le varietà di birra si possono distinguere delle sottocategorie denominate stili, in base alla zona di produzione, al malto o al lievito usato oppure ad altre caratteristiche della bevanda. La gradazione alcolica ed il colore non sono peculiarità relative al tipo di birra ma indicano i differenti stili.

Il colore, difatti, è determinato dal tipo di malto, dalla tostatura dello stesso, dal tempo impiegato per riscaldare il mosto prima della fermentazione e dalla temperatura usata in questo processo.

Per quanto riguarda la gradazione alcolica, questa dipende dal lievito, dal tempo di fermentazione e dalla quantità di zuccheri presenti nel malto o formatisi dopo la bollitura.

Le tipologie di birra sono principalmente tre e si distinguono per la temperatura di fermentazione e per i lieviti responsabili della sua attuazione:

– Birre Ales (ad alta fermentazione);

– Birre Lager (a bassa fermentazione);

– Birre Lambic (a fermentazione spontanea).

Le birre Ale

Si tratta di birre derivate da una fermentazione con temperature tra i 18 e 24°C, utilizzando lieviti del genere “Saccaromyces cerevisiae”. Durante il processo di fermentazione I lieviti emergono in superficie(alta fermentazione) formando una schiuma molto spessa che imprigiona l’anidride carbonica prodotta. Le Ale sono infatti birre distinguibili per la loro schiuma molto densa e permanente.

Per quanto riguarda il lato organolettico si evidenziano fragranze aromatiche e pungenti originate dal luppolo, dal malto e, specialmente dal lievito. Ecco perché ciascun stile di Birre Ale presenta aromi, colore e gradazione alcolica determinate principalmente dal tipo di lievito usato.

L’uso di questi microrganismi alle suddette temperature, oltre a realizzare prodotti aromatici, fa sì che la fermentazione avvenga in un arco di tempo che va dai due ai cinque giorni

Nella tipologia Ale si individuano tantissimi stili dei quali i più noti e approvati dai consumatori sono:

Pale Ale: si tratta di birre realizzate con malto chiarissimo e caratterizzate dal retrogusto amaro derivato dal luppolo. Tra le Pale Ale spicca la Indian Pale Ale (IPA) ideata in origine dagli Inglesi per poterla esportare in India;

Weiss: sono birre prodotte utilizzando una notevole percentuale di malto di frumento, aromatizzate anche con arancia e coriandolo;

Stout: birre realizzate partendo da mais o orzo tostato, dal caratteristico colore scuro; la più nota è la Guinness.

Le birre Lager

Sono birre prodotte osservando temperature tra i 5 e i 10°C, impiegando solitamente i lieviti appartenenti al genere “Saccharomyces pastorianus”. In questo caso, in fase di fermentazione I lieviti si ammucchiano depositando sul fondo (bassa fermentazione). Questi microrganismi sono capaci di attuare un processo fermentativo a basse temperature, ma non con la medesima efficacia.

Per questo motivo le birre Lager, generalmente, presentano una gradazione alcolica di fascia medio-bassa (3,5-5%) ed un aroma molto delicato, derivato prevalentemente dal luppolo e dal malto impiegati. Nonostante le birre Lager più note e commercializzate siano bionde (Pale Lager) esistono diverse Lager scure o dark Lager.

Le Pale Lager più famose e vendute sono:

Kellerbier: sono birre bionde non filtrate, caratterizzate da una schiuma non troppo durevole;

Bock: si tratta di birre bionde dal tipico gusto di malto e con un elevata gradazione alcolica (6-7%);

Pilsner: queste birre bionde si distinguono per la schiuma molto corposa e per l’aroma equilibrato.

Le Lager scure più note sono:

Dunkel: sono birre scure tedesche della Bavaria e della Sassonia, caratterizzate dalla dolcezza del malto che contrasta l’amaro del luppolo;

Vienna: prodotte in Austria, si contraddistinguono per il colore dorato e per il gusto di caramello;

Rauchbier: queste birre vengono prodotte utilizzando malti essiccati su legno di faggio, responsabili del tipico aroma affumicato.

Le birre Lager oltre ad essere le più gradite grazie alle qualità fresche e dissetanti, sono anche le più vendute, costituendo il 90% del mercato a livello mondiale.

Le birre Lambic

Queste sono birre a fermentazione spontanea, che avviene a temperature tra i 15 e i 20° C ad opera di fermenti pre-esistenti nel mosto o nel luogo di lavorazione. Responsabili della fermentazione sono i lieviti quali il “Saccharomyces cerevisiae”, il “Saccharomyces pastorianus”e il”Brettanomyces Bruxellensis”, nonché alcuni batteri acetici e lattici. Specialmente questi ultimi, producendo acido lattico, sono responsabili del tipico sapore acidulo di alcune birre Lambic.

Il luppolo usato nella produzione delle Lambic, solitamente, è aromatico e meno amaro. La fermentazione di queste birre avviene in botti di rovere o quercia che donano aromi ulteriori.

Le birre Lambic comprendono vari stili e tra questi i principali sono:

Faro: sono birre la cui produzione comporta l’aggiunta di zucchero, melassa in fase di fermentazione, caramello per attenuare il gusto amaro e acidulo;

Fruit Lambic: vengono prodotte aggiungendo frutta o succo di frutta in fermentazione per conferire un aroma dolciastro alla birra. La più nota Fruit Lambic è la Kriek, realizzata aggiungendo ciliegie o il loro succo (Belgian Kriek);

Gueze: si tratta di misure di birre giovani e Lambic che, dopo la stagionatura in botte vengono rifermentate in vetro, ad opera degli zuccheri presenti nelle birre giovani.

Essere a conoscenza delle peculiarità che differenziano le varie tipologie di birre ne rendono più semplice la scelta.

Kit per birra artigianale: cos’è e come funziona

Attualmente si possono trovare in commercio diversi kit birra artigianale in vari formati e confezioni. Le diversità di prezzo sono determinate dalla qualità o dal numero degli elementi che compongono il completo. Il componente più importante del kit per birra è il fermentatore, nel quale la bevanda acquisirà gran parte della sua corposità. È composto da un rubinetto per travasare e da un orifizio che permette il controllo dello stato di fermentazione. Un altro componente di notevole importanza è la tappatrice, indispensabile per confezionare la birra.

Una chiusura ottimale, infatti, garantirà un prodotto finale più soddisfacente; il modello a colonna é il più consigliato anch’esse non tutti i kit per fare la birra ne sono provvisti. Il densimetro, invece, è utilissimo per controllare la densità della birra che si sta creando. Un’alternativa al densimetro può essere il rifrattometro, ovvero un attrezzo che permette di misurare la densità del prodotto utilizzandone una sola goccia, mentre per il densimetro è necessario il prelievo di un cilindro di mosto.

Il kit birra fai da te comprende anche, in genere, un gasatore, dei termometri e un secchio utile al travaso. Si effettua a parte l‘acquisto di latte di miscela di malto e di estratto di luppolo, in base ai gusti personali e alla propria esperienza. Questo perché le latte contenute nel kit potrebbero non soddisfare i diversi gusti individuali.

Una volta acquistato il kit fermentazione birra è opportuno pulirlo subito bene. È indispensabile svolgere un’accurata pulizia prima e dopo ogni utilizzo per impedire infezioni e sapori sgradevoli. Le operazioni di pulizia del kit produzione birra si possono effettuare con acqua abbondante o con specifici detersivi. A questo punto possiamo spiegare come funziona il macchinario per fare la birra è come fare la birra in casa.

Prima di tutto bisogna mettere la latta di preparato a bagnomaria o comunque accanto ad una fonte di calore in modo da liquefarlo un po’. Questo preparato, infatti, si presenta con una consistenza viscosa molto simile alla melassa più che ad una soluzione liquida. Per sciogliere il malto si utilizza una pentola contenente 4 litri d’acqua circa; per il mosto, invece, si diluisce in base alla densità voluta.

Per evitare sprechi si può pulire la latta con acqua calda, eliminando eventuali residui di mosto. Si tiene 5 minuti circa sul gas facendo attenzione a non superare la temperatura di ebollizione. Ricordando che la qualità dell’acqua influisce sul risultato finale è consigliabile usare quella in bottiglia.

In questa fase si possono seguire le istruzioni del kit birra fai da te in merito alle dosi di zucchero da introdurre. È bene utilizzare il dosatore qualora il kit ne sia dotato, usando il tradizionale zucchero semolato o, per variare un po’ il gusto, lo zucchero di canna. Si amalgama, quindi, il composto in modo uniforme dandogli una consistenza abbastanza fluida si lascia riposare.

Volendo, si può mettere la pentola in una vasca contenente del ghiaccio, per velocizzare la diminuzione della temperatura. Raggiunta la temperatura di 25°C si versa il composto nel fermentatore, facendo attenzione a non disperderne poiché risulta molto difficoltoso da pulire. Generalmente le ricette riguardano recipienti da 23 litri ma, dato che il mosto non giunge a tale quantità si consiglia di aggiungere acqua fino a riempire il fermentatore.

Naturalmente è meglio usare acqua in bottiglia, a temperatura ambiente poiché l’acqua troppo fredda potrebbe causare danni al mosto limitandone la fermentazione o addirittura pregiudicandone il risultato finale. La temperatura del composto di acqua e mosto dentro il fermentatore dev’essere compresa tra i 17 e i 24° C durante l’intero processo di fermentazione. Ora bisogna aggiungere il lievito al liquido all’interno del fermentatore; in un pentolino si versano non più di tre bicchieri d’acqua in cui sciogliere il lievito per reidratarlo.

Facendo attenzione a non superare i 32-33°C, si tiene sul gas per un quarto d’ora circa, quindi si lascia riposare per 10 minuti al massimo. La reidratazione del lievito è confermata dalla formazione di un velo di colore marroncino in superficie. Si mescola bene per amalgamare e si lascia riposare il lievito per alcuni minuti.

Secondo alcuni pareri le misurazioni di densità vanno effettuate ad un composto di mosto e lievito mentre altri suggeriscono di farle prima di aggiungere il lievito al mosto. Queste misurazioni sono indispensabili in quanto forniscono un primo giudizio molto affidabile sulla qualità del mosto in fase di fermentazione. Utilizzando il rubinetto del fermentatore si preleva un po di liquido per versarlo nel cilindro in dotazione del kit.

Si inserisce quindi il densimetro nel cilindro e, sfruttando il principio di Archimede, l’asta permetterà di leggere dati per valutare la gradazione alcolica della bevanda oltre che un’ eventuale aggiunta d’acqua alla stessa o il tempo di fermentazione. Si potrebbe valutare un assaggio ma non è consigliato per un’insufficiente maturazione dei sapori.

Una volta effettuata la misurazione si raccomanda di non inserire nuovamente la soluzione prelevata nel fermentatore:ciò potrebbe compromettere seriamente il prodotto. Il rischio di infezioni è così elevato da poter rovinare il mosto liquido rendendo vano il lavoro intero e comportando opere profonde e accurate di pulizia del kit.

Svolte le normali misurazioni si può aggiungere il lievito al mosto in fermentazione. L’unione di questi due componenti consente al liquido nel fermentatore di assumere le peculiarità tipiche della birra. Si versa lentamente e con accuratezza il lievito nel fermentatore e si mescola il composto assicurandosi che gli strumenti siano perfettamente puliti. Il kit produzione birra dovrebbe avere in dotazione una paletta per mescolare mosto e lievito.

A tal punto si chiude i fermentatore e si monta il gorgogliatore al tappo. Con l’aggiunta di un liquido al gorgogliatore, che sia acqua, alcool o wisky, si garantisce una specie di limite tra la birra in fermentazione e lo spazio intorno. Unire il lievito al mosto significa dare origine alla birra ma occorre ancora diverso tempo perché si completi la fermentazione, acquisendo il caratteristico sapore di questa bevanda.

Il fermentatore va posizionato lontano da fonti di calore e dalla luce, preferibilmente al buio e ad una temperatura di circa 20°C. Dopo pochissime ore comincerà la fermentazione e si noteranno le prime bollicine risalire lungo il recipiente. Le bolle che saliranno per il gorgogliatore sono particelle di anidride carbonica, causa del gonfiore addominale da birra.

Non rimane che tenere la birra in fermentazione per una settimana circa, durante la quale è fondamentale controllare la densità del liquido, per valutare se aggiungere o meno giorni di fermentazione a quelli previsti. È meglio non usare il rifrattometro nelle ultime misurazioni in quanto l’alcool potrebbe falsare i risultati.

Terminata la fermentazione, se ci fosse troppo sedimento nel recipiente si può effettuare un travaso in altri contenitori. Anche questi, ovviamente, devono essere perfettamente puliti. In un attimo, infatti, si può compromettere la birra con infezioni sgradite. Una volta terminata la fermentazione, non resta che procedere all’imbottigliamento della birra. Bisogna adeguarsi al fermentatore che, in genere, è da 23 litri quindi servono 23 bottiglie da 1 litro previa sanificazione delle stesse e dei tappi mediante sterilizzatore professionali o soluzioni d’acqua calda e bisolfito (ad alto potere igienizzante).

Nel kit è compreso il tappatore; è consigliato il modello a colonna per lavorare in modo preciso e sicuro. Si consiglia, inoltre il travaso dal fermentatore ad un recipiente graduato per leggere i litri di birra a disposizione. Nel frattempo si procede al calcolo della dose di zucchero da mettere per la fermentazione in vetro. Si fa riscaldare mezzo litro d’acqua e, una volta giunta ad ebollizione, si versa la quantità di zucchero voluta.

Si fa bollire per qualche istante e si lascia riposare portandola al raggiungimento della temperatura del mosto dopodiché si versa nel recipiente con la birra è si mescola il tutto. Ora si può procedere all’imbottigliamento tappando il prima possibile le bottiglie, facendo uso della tappatrice, meglio se a colonna. Una volta imbottigliata, la birra dovrà riposare per un’ altra settimana prima di poterla assaggiare. Trascorsa questa settimana non resta che assaggiare la birra.

Quali birre si possono fare in casa?

Tra gli stili di birra più facili da creare a casa troviamo:

English Porter: è uno stile molto flessibile con qualità molto varie che lasciano ampia ispirazione alla creatività del birraio.

Berline Weiss: sono semplici da produrre, soprattutto quelle con aggiunta di frutta. Caratterizzate da una veloce acidificazione.

Cream Ale: ideali da produrre quando non si è molto abili con i pentoloni; sono birre molto semplici, pronte da bere in tempi brevi.

Blonde Ale: sono birre di facile bevuta e poco impegnative; è molto difficile sbagliare: malto di base Pale, un pochino di Crystal per un tocco ambrato, luppolo a scelta e lievito neutro ad alta fermentazione.

Biere de Gard: nessuno conosce bene le caratteristiche di questo stile ma possono essere definite birre maltate, realizzate con lieviti a bassa fermentazione e lagerizzate.

Ingredienti per fare la birra artigianale

Gli ingredienti per fare la birra in casa dipendono molto dal metodo usato per produrla. Se si decide di usare il metodo originale non devono mancare i 4 ingredienti principali, ovvero: malto, luppolo, lievito e acqua.

Malto

Sono diversi i tipi di malto disponibili sul mercato. Vediamoli insieme.  

Malto in grani: questo ingrediente formerà la base del mosto; di solito si usa il malto d’orzo ma in certi casi anche il malto di frumento. Il malto impiegato per fare la birra si differenzia in malti base e malti speciali. I primi si possono usare senza alcun tipo di problema mentre i secondi vanno dosati in piccole quantità, per conferire note particolari alla birra.

Il malto, oltre a donare un sapore dolce alla birra, è responsabile di note aromatiche peculiari a seconda della tipologia di malto (caramello, tostato, affumicato) e della limpidezza nonché della qualità della schiuma e della sensazione di gusto.

Malto Pilsner: essiccato a temperature basse, è usato nella produzione di birre tedesche molto chiare;

Malto Pale Ale: è di colore molto chiaro ed è il principale ingrediente delle birre inglesi.

Malto Vienna: preparato come il malto Pilsner ma con una temperatura di essiccamento leggermente più alta, che modifica aroma e colore, conferendo alla bevanda un gradevole gusto di malto.

Malto Munich: è simile al Vienna ma leggermente più scuro.

Esistono altri tipi di malto quali il alto Aromatic, il Malto Amber, il malto Biscuit e tanti altri.

Luppolo

Il luppolo viene essiccato e ridotto in pellets per favorirne il dosaggio. Esistono diversi tipi di luppolo, ognuno responsabile di note peculiari. Il livello di amaro si misura in percentuale di Alfa acidi che vengono rilasciati nella fase di bollitura del luppolo con il mosto, rendendo la birra amara.

I tipi di luppolo si dividono per zona di coltivazione pertanto ogni paese ha il suo luppolo caratteristico. I Paesi principali sono: Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Slovenia, Nuova Zelanda, Australia e USA.

Lievito

Si tratta dell’ingrediente fondamentale della birra poiché da vita a questa bevanda oltre che essere uno degli elementi he ne determinano l’aroma. È disponibile sia secco che liquido; è da ricordare che diverse specie di lieviti produrranno birre differenti anche se uniti a mosti identici.

Acqua

Pur essendo l’ingrediente più semplice è il più difficile da stimare. È importante stabilire la durezza dell’acqua: le acque dolci sono indicate nella produzione di Pils e Lager, quelle medie per le Ale inglesi e le Monaco e, infine, quelle dure per le Dark e le Stout. È consigliabile utilizzare acqua minerale naturale dove è assicurata la mancanza di cloro. Questo è importante nel procedimento classico detto “All Grain” mentre nelle altre tecniche l’acqua non influisce sul sapore della birra.

Esistono due metodi più semplici per fare la birra in casa : quello dell’estratto più grani (E+G) e quello del malto preparato. Nel primo caso viene utilizzato l’estratto di malto in aggiunta ai grani mentre nel secondo caso si usa sempre l’estratto di malto ma già luppolato.

Miglior Kit per fare la birra artigianale in casa

Per scegliere un kit per fare la birra valido adatto alle esigenze personali è necessario valutare alcune peculiarità, quali:

– Capacità: questa varia dai 5 ai 30 e più litri perciò sarà opportuno scegliere in base a ciò che serve realmente, nel senso che per trascorrere serate in famiglia può andar bene un kit con soli 5 litri di capienza mentre se si sogna di diventare mastri birrai è meglio scegliere prodotti con capienza più grande;

– Materiale: altro elemento fondamentale nella scelta di un kit birra fai da te è il materiale con cui è realizzato che può essere alluminio, plastica o acciaio. Sicuramente, tra questi, l’acciaio inox è il migliore in quanto permette la corretta conservazione della birra non alterando il sapore della stessa.

– Totalità degli articoli: un kit completo deve contenere tutti gli articoli necessari per poter produrre la birra in casa.

A questo punto non resta che dare un’occhiata ai migliori kit per fare la birra in casa, a nostro avviso, tra quelli che sono attualmente disponibili sul mercato.

 

Cervezania Kit per fermentazione Birra Artigianale

Il Kit Cervezania permette la produzione di 5 litri di birra artigianale senza necessitare di particolari conoscenze. Il kit contiene un fermentatore dotato di coperchio, valvola e sigillo in gomma, un rubinetto in plastica per l’imbottigliamento, un dosatore per lo zucchero, miscela di malti d’orzo 1400 g., 3 bustine di luppolo da 9,5 g. 1 bustina di lievito di birra da 3g.,1 bustina di sterilizzante da 8 g., 21 tappi a corona da 26 mm., 1 capsulatrice per tappi a corona, 1 termometro digitale.

 

Perchè acquistarlo: è un Kit completo di tutto, è ideale per chi muove i primi passi nella produzione di birra artigianale, bello anche da regalare.

Perchè no: le istruzioni in italiano sono piuttosto approssimative.

 


 

Kit Coopers Lusso da 23 litri (il migliore)

Questo kit contiene 2 recipienti (uno per la fermentazione ed uno per il travaso entrambi dotati di tappo ermetico), 1 Malto Lager per fare 23 litri di birra, 1 tappatrice a due leve per tappi a corona da 26 mm, 1 gorgogliatore, 1 rubinetto, 1 densimetro con custodia, 1 cilindro per densimetro, 1 tubo per travaso, 1 paletta lunga per mescolare gli ingredienti, 1 termometro a cristalli liquidi, 100 tappi a corona da 26 mm., 200 gr di metabisolfito di potassio enologico per sterilizzare gli strumenti.

 

Perchè acquistarlo: kit Coopers lusso è sicuramente il miglior kit birra; è, infatti, completo di tutto il necessario per fare la birra in casa, è riutilizzabile per fare diverse tipologie di birre e può essere un’eccellente idea regalo per gli appassionati di birra.

Perchè no: secondo alcuni recensioni la tappatrice non è molto sicura, meglio acquistarne una separatamente.

 


 

Kit birra lusso Mr. Malt Senza malto da 28 litri

Questo kit Mr Malt contiene 1 densimetro con custodia, 200 g. di sterilizzante in polvere, 1 fermentatore in plastica da 28 litri con tappo ermetico, 1 gorgogliatore, 1 rubinetto, 1 cilindro per densimetro, 1.paletta lunga, 100 tappi a corona, 1 tappatrice per tappi a corona, 1 imbuto,1 lavabottiglie a scovolino, 200 gr. di detergente in polvere, 1 dosatore per zucchero, 1 manuale d’istruzioni.

 

Perchè acquistarlo: è un prodotto eccellente, è semplice da usare ed è perfetto per gli aspiranti birra.

Perchè no: la tappatrice non funziona molto bene, il rubinetto perde in continuazione e il densimetro non misura neanche la densità della quantità persa.


 

Kit fermentazione birra in acciaio inox da 30 litri + accessori + malto Coopers

Si tratta di un fermentatore per birra da 30 litri in acciaio inox 18/10 con il rubinetto in acciaio con beccuccio salvagoccia, gorgogliatore e termometro adesivo.

 

Perchè acquistarlo: si tratta di un fermentatore eccellente, funzionale e pratico, perfetto per la produzione di birra artigianale, perfetto come regalo.

Perchè no: secondo alcuni pareri l’acciaio non è dei migliori, il rubinetto spiazza un po’ poiché di solito sono a pressione o a leva, il fermentatore è un po voluminoso.


 

Beer e Wine kit fermentazione Birra Platinum da 33 litri

L’ultimo kit cha secondo noi merita di essere acquistato è questo qui comprende 2 fermentatori da 33 litri dotati di foro per rubinetto, 2 coperchi ermetici con foro con guarnizione per l’inserimento del gorgogliatore, 2 gorgogliatori, 2 termometri adesivi, 1 travasatore da birra, 2 rubinetti con ghiera antisedimento, 1 provetta h. 26 5,1 densimetro, 3 misurini per gasatura, 100 tappi a corona da 26 mm 1 tappatrice a colonna con bocchettoni intercambiabili da 26 e 29,1 confezione di metabisolfito, 1 spazzolino lavabottiglie, 1 avvinatore eco; le istruzioni si trovano sulla scatola.

 

Perchè acquistarlo: prodotto di ottima qualità che rispetta le aspettative, è sicuramente uno dei kit più completi in commercio ed anche la tappatrice è abbastanza robusta.

Perchè no: le istruzioni sulla scatola non sono molto chiare, sarebbe bello poter scegliere la tipologia di malto, un po’ costoso.